Contributi di pensiero
Contributi di Pensiero
Cari colleghi, questo è il salotto virtuale di L.R.M. riservato alla condivisione di idee e contributi di Libero pensiero su tutte quelle tematiche di ampio respiro e particolarmente care al nostro personale.
Salotto aperto ai soli militari Esercito, non iscritti alla famiglia di Libera Rappresentanza dei Militari. ( i nostri iscritti hanno i canali diretti con tutte le articolazioni del Sindacato
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Esprimete le vostre idee, e suggerimenti, sulle tematiche proposte di volta in volta, queste saranno lette e valutate dallo staff che, se non in contrasto con quanto pubblicato ed espresso dagli iscritti al Sindacato L.R.M., saranno approfondite ed eventualmente integrate nei documenti ufficiali che L.R.M., Sindacato Rappresentativo a livello Nazionale, porta innanzi al Sig. Capo di Sme, al Sig. Ministro della Difesa e presso la Funzione Pubblica in occasione della Contrattazione Nazionale.
Dopo la scheda inerente l'argomento del giorno, troverete il from sottostante con il quale potrete esprimere liberamente le vostre idee, proposte e pensieri e riflessioni.
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La Segreteria Nazionale LRM
ARGOMENTO DEL GIORNO
RIUNIONE DEL 17 SETTEMBRE 2024 1° Reparto di SME – Libera Rappresentanza dei Militari
Disponibilità al movimento e
trasferimenti Ufficiali – Sottufficiali – Graduati Esercito
Italiano
In premessa:
Là dove la nostra forza armata prevede la "mobilitazione" di un certo numero di personale in determinati reparti ove si individuano carenze organiche non è certo competenza di questa APCSM entrare nel merito di "quanti e dove" ma di converso si ritiene di competenza la valutazione del "chi, come e perché", a parità di requisiti ed in un quadro di pari opportunità e trasparenza.
Invero, entrare nel merito dell'attribuzione del punteggio che questo Stato Maggiore attribuisce alle casistiche e la dove si riscontrino norme di rango inferiore che contrastano con norme primarie che tutelano i disabili, la genitorialità, le pari opportunità e quant'altro, può far si che si possa intervenire al fine di mitigare eventuali "storture" suggerendo, in un contesto di collaborazione e raggiungimento del bene condiviso una più armonica valutazione delle casistiche.
È fatto noto che questo Stato Maggiore ha coinvolto, per la stesura di taluni criteri della menzionata circolare, un campione estremamente ridotto di Militari ( circa una dozzina). A tal proposito, si rappresenta che il presente documento è stato posto all'attenzione di oltre 3000 unità e che ha trovato accoglimento in tutte le sue parti
Come noto, alcune scelte hanno intrinsecamente l'effetto di accontentare qualcuno e scontentarne altri ma, nel caso di specie, vi sono elementi fortemente penalizzanti per buona parte del personale di F.A.
Con le nostre precedenti segnalazioni, fin dal marzo 2023, abbiamo elencato numerose contraddizioni e in alcuni casi addirittura discriminazioni a danno di personale tutelato da norme di rango superiore ed abbiamo chiesto un confronto. In tale confronto, alla presenza del Sig. Capo di SME, il precedente Capo del DIPE ci comunicava che le nostre istanze, nel caso di specie l'eliminazione della discriminante sui fruitori di legge 104 nei confronti dei punteggi incrementali, come pure l'attribuzione del punteggio incrementale riferito alla distanza, erano state accolte.
Purtuttavia, questa APCSM come le altre, non era stata coinvolta ne era stato chiesto nessun parere, su quella che poi è stata la "variante" 2024 emanata da questo Stato Maggiore Esercito e accolta con forte preoccupazione dal personale interessato alle movimentazioni.
Auspicando un'apertura che possa lasciare spazio al dialogo costruttivo al fine di aggiornare criteri e valutazioni di estremo impatto per il personale e per le loro famiglie e cogliere il contributo fattivo di Libera Rappresentanza dei Militari, si rappresentano le seguenti criticità ed osservazioni:
Osservazioni:
In primis questa APCSM chiede di valutare il ripristino della modalità del così detto "cambio alla pari"
Tale proposta nella considerazione che in passato, il personale che intratteneva diretto rapporto con il possibile "cambio", individuato secondo i criteri che la F.A. prevedeva, oltre ad avere una naturale declinazione di trasparenza "stante il rapporto diretto e l'istanza congiunta", riusciva ad essere strumento molto apprezzato dal personale dipendente.
Detto cambio alla pari, che nell'attuale proposizione s'intende estendersi oltre che per i Graduati anche alla Categoria Sottufficiali (Marescialli e Sergenti), nonostante le innegabili declinazioni positive, è stato oggetto di particolare attenzione da parte dello Stato Maggiore Esercito, per via di una non meglio specificata degenerazione dello strumento ed ha portato la Forza Armata a sospendere/abrogare la suddetta possibilità.
In tale cornice si tende a sviluppare dunque la prefata proposta e proprio al fine di sterilizzare eventuali distorsioni, recuperando uno strumento che, a fianco della disponibilità al movimento, accresca la possibilità di soddisfare le esigenze di un bacino maggiore di personale senza intaccare la funzionalità dello strumento militare. Tale soluzione mitigherebbe, tra l'altro, un'altra tematica altrettanto importante in materia di trasferimento, ovvero quella riguardante il personale che presta servizio in enti territoriali e a basso impiego operativo e della quale si disquisirà più avanti.
Per la tematica cambio alla pari se ne propone la seguente modulazione in caso dell'auspicata accettazione:
- Il personale che si avvale dell'istituto del cambio alla pari, perfezionato il trasferimento, azzera il punteggio posseduto sia in termini di anzianità di servizio che di punteggi incrementali, per i successivi 10 anni;
- Al personale che ha avviato l'istruttoria per il conseguente cambio alla pari, è preclusa la possibilità di esperire istanza di disponibilità al movimento.
Come preannunciato in premessa, per quanto concerne l'istituto della disponibilità al movimento, da una prima analisi della direttiva in parola emergono diversi elementi che di fatto hanno causato molto malumore tra i destinatari della stessa.
Invero, si evincono disposizioni estremamente penalizzanti per il personale potenzialmente fruitore, ivi comprese illogiche esclusioni e parametri che nulla hanno a che vedere con il concetto di meritocrazia o attenzione verso elementi di tutela.
Il personale interessato ad un trasferimento, che dopo anni passati lontano dai propri affetti e dai propri cari, in nome di una scelta lavorativa che ha la sua specificità, ha cercato di coordinare e programmare esigenze di lavoro con quelle familiari attendendo e mettendosi nelle condizioni di avvicinarsi, nel tempo, ad una sede di servizio più consona alle esigenze familiari e comunque più congeniale alle proprie aspettative.
Malgrado il loro adattamento alle esigenze della forza armata vedono ogni anno cambiare le regole tanto da trovarsi un anno troppo giovani ed un anno troppo anziani per poter produrre istanza.
Istanza questa che sembra assumere più i caratteri di un concorso che esclude a priori e ingiustificatamente intere categorie di lavoratori e ne agevola enormemente altre, rasentando indifferenza per la tutela della genitorialità, della diversità e della meritocrazia.
In termini di valutazione delle norme a tutela alla genitorialità e della disabilità, coloro che producono istanza di temporanea assegnazione perché gli nasce un figlio, piuttosto che per l'accudimento di un familiare perché gravemente malato, questo militare non merita la possibilità di fare istanza e vedersi riconosciuti gli stessi punteggi dei suoi commilitoni per la distanza chilometrica e neppure per la presenza di figli e famiglia.
Se invece non ha la fortuna di essere temporaneamente assegnato ed aspiri ad un trasferimento, non può concorrere per più sedi.
La contraddizione sta nel fatto che non vengono comunicati né il numerico dei posti disponibili, nè tantomeno in quali Reparti, lasciando alla "fortuna" le sorti del personale.
Per tale problematica riscontrata si chiede:
- Di includere anche per il personale temporaneamente assegnato gli stessi punteggi incrementali considerandone la sede di provenienza;
- Di operare un'analisi preventiva atta a far conoscere al personale interessato, in modo trasparente e preventivamente all'istanza, il numerico, il reparto e l'incarico ove si può effettivamente concorrere;
La direttiva in parola prevede che per gran parte delle qualifiche non occorre aver superato i 40 anni.
La contraddizione risiede nel fatto che allo stesso e identico personale al quale per anni gli è stata "preclusa" ogni possibilità di "vincere questo concorso" per via della giovane età, adesso, invece, si stabilisce che lo stesso è troppo anziano per ambire ad un trasferimento perché ultra quarantenne.
A questa preclusione fanno il paio le particolari attribuzioni di incarico. Infatti, se ad esempio si è Bersagliere per via del corso MASB o peggio se si opera in reparti logistici od ospedali militari dove non si riesce ad ottenere un minimo di punteggio utile al trasferimento, questo diventa una chimera.
Inoltre, paradossalmente, se un collega quarantatreenne può essere, ad esempio, capo blindo a Palmanova, non lo potrà essere a Palermo perché troppo anziano, e si vede inibita la possibilità di produrre istanza.
Per tale problematica e stante la polifunzionalità del Graduato si chiede:
- Di rendere più elastici i criteri legati all'incarico;
- Di eliminare i vincoli anagrafici a parità di impiego
Un altro elemento eclatante, da evidenziare, lo si rivede a proposito dell'attribuzione di punteggio incrementale dovuto a particolari qualifiche. Ad esempio il corso anfibio "esempio significativo del dilagante malumore che l'attuale direttiva esprime". Nella richiamata, invero, si menziona il citato corso o meglio la qualifica anfibia alpha. 5,5 punti per i qualificati alpha del Reggimento lagunari "serenissima", paradossalmente però ai qualificati alpha di Udine o Palmanova, che hanno lo stesso e identico brevetto, fanno lo stesso corso e le stesse attività con la Marina Militare al pari dei commilitoni del Reggimento "serenissima" non gli vengono attribuiti quei 5,5 punti incrementali.
Sempre a proposito di incarico, coloro che ne attendono ancora uno, spesso a causa dell'organizzazione del DIPE che li dovrebbe assegnare, e non certo per colpa del personale, e dunque in attesa di frequentare il corso previsto, se non ha più di 40 anni di età non può concorrere con l'incarico precedente e dunque viene incolpevolmente escluso.
E ancora, se il personale ha espletato l'incarico di Istruttore presso i reparti di addestramento, ed è ad esempio un 8° corso mantenendo sempre un profilo "eccellente " non sarà percettore, al pari di tutti gli altri Istruttori dal 14° corso in poi, degli 8 punti previsti, senza che vi siano differenze di alcun genere tra un corso o l'altro... semplicemente istruttori discriminati ed istruttori non discriminati.
Per tale problematica riferita ad eventuali punteggi incrementali si chiede:
- Di operare con maggiore equità comparando ed attribuendo identico punteggio (e trattamento) valutandone l'expertise acquisita (per l'appunto concetto di meritocrazia soggettivo) e non l'appartenenza ad uno o altro reparto o corso (criterio oggettivo non dipendente dal rendimento del lavoratore in uniforme).
Il personale che opera in reparti logistici, ospedali militari, ovvero in realtà dove non riuscirebbe mai ad ottenere un punteggio minimo dato dalle missioni estere o partecipazioni ad operazioni quali Strade Sicure, pur essendo meritevole ed integerrimo, con il sistema attuale difficilmente riuscirebbe ad accumulare un punteggio atto al trasferimento. Detto personale, al pari di altri, pur se meritevole, non vedrà mai riconosciuto l'impegno profuso ove aspirasse ad un eventuale movimentazione e non certo per loro responsabilità.
Per la problematica dei punteggi attribuiti alle operazioni nazionali ed estere si chiede:
- Di valutare un minore impatto dell'incremento dato dalle attività operative diminuendo la forbice oggi particolarmente penalizzante per il personale non impiegato all'estero o in operazione.
Se pur "vincitore", taluno personale può ricevere dal DIPE/RGT la revoca del trasferimento a causa di esigenze di reparto o di esigenze organiche. Tale facoltà, se comprensibile sotto l'aspetto funzionale, mal si colloca con l'esigenza e l'abnegazione che ha espresso il militare che è riuscito, dopo decenni, a soddisfare le svariate clausole atte al trasferimento.
Per la problematica della revoca, si chiede:
- Di eliminare il concetto di revoca ed introdurre una temporanea "sospensione" del trasferimento e contestuale ripianamento con giovani leve, della posizione organica, facoltà che il Dipartimento Impiego del Personale può certamente esercitare.
Nello specifico per quanto attiene la Categoria dei Sottufficiali:
In alcuni dei corsi marescialli (come ad esempio dal 12° al 18°), al personale partecipante all'atto dell'espressione della preferenza per la destinazione gli veniva preclusa la possibilità di inserire la Regione di nascita. Considerando l'istanza di parte, che sottrae ad ogni trasferimento a domanda punteggio, viene avvantaggiato, al momento di espletare il corso di branca, il personale che non si è mai spostato dalla sede desiderata.
Per la problematica si chiede
- Di mitigare la suddetta correlazione al fine di non penalizzare oltre modo il personale appartenente ai prefati corsi.
Una componente del Ruolo Marescialli ogni anno in base alla graduatoria viene attenzionato dal DIPE per intervista ed eventuale alimentazione dell'area addestrativa-formativa (ex osmosi).
In quell'anno, pur avendone titolo non possono presentare istanza di parte. Ciò si traduce nella conseguenza che il personale collocato in graduatoria su posizioni più basse, occupa le posizioni organiche ambite. Purtuttavia, non tutti i Marescialli attenzionati vengono mandati poi negli istituti di formazione.
Per tale problematica si chiede di attuare un provvedimento sospensorio al posto di quello preclusivo o, in sub-ordine, prevedere un incremento di punteggio per il personale intervistato ma non selezionato per gli istituti in parola, al fine di utilizzare lo stesso alla successiva istanza di movimentazione.
Esiste una differenziazione tra il personale che svolge servizio in Roma presso le aree centrali ed il personale che pur svolgendo servizio nella medesima città viene contraddistinto in (organi centrali e non).
Per la problematica in questione, si chiede:
- Di estendere un punteggio incrementale a tutto il personale che svolge servizio presso la città di Roma e di converso presso sedi particolarmente disagiate del territorio Nazionale.
In merito ai trasferimenti, ove l'ente cedente ha una forza organica di Sottufficiali (Marescialli e Sergenti) superiore all'85% possono essere movimentati solo 2 aspiranti, di converso se la predetta percentuale è minore, la possibilità di trasferimento viene concessa ad una sola unità.
Per la casistica sopra menzionata si propone
- Di ampliare il bacino di utenza trasferibile dal reparto cedente ad almeno 4 unità (due in caso di percentuale sotto l'85%) senza che si prevedano eventuali casistiche che possano non consentire il trasferimento del personale. In tale caso sarebbe cura del DIPE individuare i relativi ripianamenti.
In merito ai trasferimenti degli Ufficiali, si rappresentano le seguenti criticità:
All' Ufficiale Superiore che deve svolgere il previsto periodo di comando, il DIPE comunica l'effettivo trasferimento (salvo cambio sede dell'ultimo minuto) troppo a ridosso dell'effettiva movimentazione. Ciò inevitabilmente si ripercuote sulla famiglia ove il personale dovrà organizzare un trasferimento della stessa, le nuove iscrizioni presso le scuole dell'obbligo (che hanno delle scadenze ben definite) e la ricerca di un alloggio idoneo, in un lasso di tempo estremamente ridotto.
Per la problematica esposta si chiede
- A che si possano anticipare i tempi di pianificazione e designazione in termini di "pubblicità" ai diretti interessati. Quanto detto mitigherebbe problematiche logistiche ed organizzative che andrebbero certamente a vantaggio della serenità familiare.
Per quanto concerne gli impieghi internazionali in ambasciate e strutture dell'alleanza:
Stante la necessaria migrazione dei dati di NOIPA, può succedere che il personale si trovi a non ricevere stipendio per i primi 2-3 mesi. Nella considerazione, per fare solo uno degli esempi plausibili, l'Ufficiale che si deve recare negli Stati Uniti ove la differenza (economico-sociale) con i Paese Europei è particolarmente marcata, esso si troverebbe ad anticipare somme che possono variare tra le 20 e le 30 mila euro (nel caso che il personale si muova con la famiglia).
Sempre in merito a particolari e prolungati impieghi esteri, sono state segnalate a questa APCSM, casistiche ove marito e moglie, ambedue militari ma di categorie diverse, sono costrette a scindere il nucleo familiare (e relativa prole) quando il personale designato per gli organi internazionali debba recarsi all'estero per un periodo prolungato.
Inoltre, a differenza delle altre F.A non vengono rese note le posizioni internazionali NATO disponibili. Ciò rende ancora più problematico valutare l'opportunità di spostare la famiglia al seguito o optare per una sede a posto di un'altra ma vi è di più, al rientro del prefato impiego, il personale interessato può essere reimpiegato in tutto il territorio nazionale senza legge ex 100 e con i prevedibili disagi familiari che comporta una movimentazione d'ordine. Anche in questo caso, le tempistiche risultano inadeguate rispetto alle comunicazioni.
Ancora oggi alla Categoria Graduati viene preclusa la possibilità di impiego presso le prefate strutture.
Per le problematiche esposte si chiede di:
- Prevedere un adeguato anticipo in conto cassa da predisporre per quelle casistiche ove si possano verificare le sopra esposte circostanze.
- Prevedere in caso di adeguate conoscenze linguistiche certificate, di impiegare il coniuge militare presso le medesime strutture (o limitrofe) di destinazione;
- Al pari di Marina ed Aereonautica rendere edotto il potenziale personale interessato su quelle che sono le sedi disponibili;
- Pianificare anticipatamente la sede di destinazione post impiego estero e rendere edotto il personale interessato almeno un anno prima della cessazione dell'incarico;
- Prevedere che anche il personale della Categoria Graduati possa, avendone i titoli, partecipare alla selezione per gli organi internazionali quali Ambasciate e strutture NATO internazionali, al pari del personale civile della Difesa e del personale dell'Arma dei Carabinieri.