Interrogazione parlamentare sui correttivi del riordino delle carriere, il passaggio in spe dei P4
DIFESA
Interrogazione a risposta scritta:
PAOLO RUSSO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: l'articolo 627 del codice dell'ordinamento militare (C.o.m.), di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, inquadra il personale militare in quattro categorie gerarchicamente ordinate: ufficiali, sottufficiali, graduati e militari di truppa; la categoria dei sottufficiali comprende i militari appartenenti al ruolo dei marescialli, dal grado di maresciallo a quello di luogotenente e gradi corrispondenti, e al ruolo dei sergenti, dal grado di sergente a quello di sergente maggiore capo e gradi corrispondenti; la categoria dei graduati comprende i militari appartenenti al ruolo dei volontari in servizio permanente, che rivestono i gradi dal primo caporal maggiore sino a caporal maggiore capo scelto e gradi corrispondenti; come più volte espresso dai vertici militari, i graduati sono professionisti delle Forze armate sia dal punto operativo tanto in termini di forza lavoro, quanto in termini di logistica; tuttavia, nonostante il loro fondamentale ruolo, il Governo sembrerebbe non porre la necessaria attenzione ad una categoria, quella dei graduati che, sia in termini economici sia di progressione di carriera, non ricevono il dovuto riconoscimento; ad avviso dell'interrogante, i graduati si ritrovano condannati ad una carriera ibrida senza stimoli, senza alcuna valorizzazione professionale delle qualifiche speciali così come prevede il decreto legislativo sul riordino delle carriere del 29 maggio 2017, n. 94, all'articolo 1, commi 5, 6 e 7; la normativa citata prevede, infatti, che ai militari delle varie categorie che rivestono il grado apicale (marescialli, sergenti e graduati) è attribuita una qualifica speciale che comporta l'assunzione di attribuzioni di particolare rilievo in relazione al ruolo di appartenenza e all'anzianità posseduta. Nello specifico, tale previsione riguarda coloro che: a) ricoprono incarichi di maggiore responsabilità; b) sono i diretti collaboratori di superiori gerarchici, che possono sostituire in caso di impedimento di assenza; c) assolvono, in via prioritaria, funzioni di indirizzo o di coordinamento con piena responsabilità per l'attività svolta; attualmente i graduati a prescindere dagli anni di servizio, il grado e l'età, in maniera generica svolgono gli stessi servizi di caserma dei militari di leva, così come disciplinata dall'attuale circolare interna sui servizi di caserma n. 2938; a ciò si aggiunga che tutti i servizi interni ed esterni, anche in carenza di personale, vengono svolti senza distinzione dalla truppa e dai graduati: non si può far gravare tutto su questi ruoli; da ultimo, la Commissione difesa della Camera dei deputati l'11 dicembre 2019 ha Atti Parlamentari - 10218 - Camera dei Deputati XVIII LEGISLATURA - ALLEGATO B AI RESOCONTI - SEDUTA DEL 23 DICEMBRE 2019 approvato il parere favorevole, con osservazioni e condizioni, allo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate; ancorché il provvedimento citato abbia carattere trasversale e riguardi tutti i ruoli del personale militare, si registra, ad avviso dell'interrogante, la totale mancanza di attenzione rispetto ai graduati; a ciò si aggiunga la completa disattenzione verso i volontari (P4) che attendono da troppi anni il passaggio in servizio permanente e le cui sorti restano ad oggi oscure -: quali iniziative, anche di natura normativa, il Ministro interrogato intenda intraprendere per valorizzare il servizio prestato dai graduati e chiarire le possibilità di progressione di carriera attraverso l'unificazione dei ruoli esecutivi graduati e sergenti, garantendo a quest'ultimi di raggiungere i gradi apicali del ruolo marescialli e ai marescialli di arrivare fino al grado di capitano, al fine di generare benefici in materia di servizi di vigilanza e svecchiamento e di eliminare la stagnazione dai gradi apicali; se il Ministro interrogato non intenda adottare iniziative per prevedere nuovi arruolamenti per le Forze armate e, contestualmente, procedere ad un allungamento delle tempistiche relative all'attuazione del modello delineato dalla legge 31 dicembre 2012, n. 244. (4-04397).