Grande successo per il convegno a Nola di Libera rappresentanza dei Militari.
NOLA. Una pioggia di applausi hanno accompagnato l'inizio del convegno "La svolta dei diritti sindacali dei militari", organizzato dal primo sindacato militare "Libera Rappresentanza dei Militari" e tenutosi nel pomeriggio di sabato 30 marzo presso il "Museo della Guerra" dell'auditorium "Casa del Mutilato" di via Fonseca, in Nola.
Il meeting è stato moderato dal giornalista Antonio D'Ascoli, il quale ha salutato la platea tenendo a precisare come l'incontro abbia assunto la valenza di un vero e proprio battesimo, alla luce dell'accoglimento dell'istanza riguardante l'autorizzazione a sindacato da parte del ministro della difesa, dott.ssa Elisabetta Trenta, datata 6 febbraio 2019. L'inno di Mameli ha aperto ufficialmente il tavolo di confronto che, in circa due ore, ha visto gli interventi di istituzioni e militari aventi ruolo all'interno del sindacato.
Ad aprire l'assemblea è stato il presidente di "Libera Rappresentanza dei Militari", Girolamo Foti, il quale ha esordito omaggiando la città di Nola, ringraziando il comune per l'opportunità concessa e facendo votare lo statuto.Stiamo scrivendo la storia dell'esercito militare - afferma ricco di pathos Girolamo Foti -. Da quando siamo partiti, nel 2014, sono cambiate molte cose e molte cambieranno ancora. Oggi i nostri obiettivi riguardano ricongiungimento familiare, supporto e assistenza al personale con prole disabile e a coloro affetti da disturbo post traumatico, alt mobbing, formazione ed elevazione professionale per militari, diritto della casa, rivisitazione della ex legge 100, riconoscimento professionale, tutela dei volontari, tabelle organiche, rimodulazione concorsi interni, contratti di previdenza, interventi sul personale, riconoscimento della legge di specificità dei militari e riordino delle caserme al sud. Chi ci guarda con scetticismo capirà che il nostro unico fine è quello di garantire una tutela reale al militare, muovendoci in questa sola direzione. Le nostre non sono solo parole, ma fatti reali e concreti". E' seguito l'intervento del vice presidente Sandro Frattalemi, il quale ha affermato: "E' un percorso, il nostro, che stiamo iniziando a fare insieme e che per alcuni può sembrare un po' strano. Tuttavia, tutto ciò che va verso il cambiamento viene sempre accompagnato dal dubbio. E' un percorso di vita che ci porta a migliorare, a non restare sempre nello stesso punto. Vogliamo tutelare i diritti di tutti i soldati. Invito gli scettici a partecipare così che si possano fare un'idea di cosa siamo e come operiamo. Abbiate fiducia in noi che siamo il primo vero sindacato riconosciuto".
Luigi Sorrentino, referente della sede di Nola di LRM, ha ringraziato il ministro Elisabetta Trenta per il lavoro che ha svolto fino ad adesso. "A volte - ha detto il nolano - vengono mascherate quelle condizioni per le quali un militare non possa far valere i propri diritti. Ci sono eserciti nel mondo che dispongono del sindacato e non mi sembra abbiano perso stima in campo internazionale. I capitani devono abituarsi ad una nuova mentalità così come i soldati devono, comunque, fedelmente continuare a rispettare gli ordini ripartiti. Non riesco a capire come si possa accostare il termine di burocrate al militare , figura che, storicamente rappresenta i concetti di rispetto ed abnegazione nei confronti della patria. Uno stato repubblicano non può dirsi veramente democratico se nega i concetti fondanti della democrazia ai militari, specie se si conssidera che a questi si chiede anche di mettere a repentaglio la propria vita". Sorrentino ha ricordato il caporalmaggiore scelto Gaetano Tuccillo di Palma Campania (Napoli), i cui parenti erano presenti in platea. Ruolo d'onore a Carmine Lettieri, coinvolto in un incidente in Afghanistan e presente per l'occasione. Per quanto concerne la sede locale è intervenuto anche Stefano De Rosa, il quale ha salutato i presenti ponendo l'attenzione sull'evoluzione dell'esercito e la difesa dei diritti sindacali, così come Enzo De Rosa. Referenti locali anche Domenico Marotta e Daniele De Luca.
Il segretario nazionale Marco Votano ha sottolineato come Nola sia stata "la prima tappa ufficiale da sindacato militare. Siamo giunti all'apertura ufficiale di 155 comitati di sezione cittadina, ai 55 comitati di sezione provinciale e ai 19 comitati regionali, per un totale di 229 comitati formati da soli militari. Espansione su piano nazionale accelerata dopo il provvedimento dello scorso febbraio del ministro Trenta. Bisogna creare coesione all'interno delle forze armate, far vivere le caserme, tornando ai tempi in cui esisteva la leva. Allo stesso tempo è fondamentale tutelare ogni singolo militare, qualunque sia il suo grado. Vogliamo garantire un servizio efficiente che sia costantemente un insolubile punto di riferimento".
La psicologa Anna Petrella ha posto, nel suo intervento, l'accento sul disturbo post traumatico da stress: "Il trauma è un episodio a noi noto. Dal greco vuol dire ferita, la stessa che molti di noi portiamo dentro dopo un accaduto inaspettato. Il mondo dei militari ne subisce diversi di traumi che rientrano il quel concetto definito dalla comunità scientifica 'disturbo post traumatico da stress'. Il mondo militare ha bisogno di assistenza psicologica, specie per coloro che svolgono periodi molto lontani da casa affrontando missioni che li portano, inevitabilmente, a vivere esperienze del tutto differenti in uno stato di tensione costante. L'aiuto va chiesto ma soprattutto, l'aiuto deve esserci".
Durante il convegno è stata consegnata una targa all'artista Giovanna Lettieri, la cui mostra era possibile visionare al piano inferiore dell'edificio e che ha donato al Museo dei Mutilati una sua opera raffigurante Giordano Bruno (nativo di Nola): "Realizzare quest'opera - afferma l'artista - è per me un simbolo di vicinanza a questo progetto sindacale. Sono moglie di un militare e so cosa vuol dire vivere ed affrontare le difficoltà del campo. Sono molto felice di essere qui e di contribuire con l'arte ad una realtà a me vicina ma che contribuisce al miglioramento anche delle prossime generazioni".
E' intervenuto il senatore Francesco Urraro della Commissione Giustizia e commissione speciale Antimafia: "Il lavoro militare è un lavoro speciale. Le forze armate sono quelle che ci proteggono mettendo a rischio anche la loro stessa vita. Siamo qui per difendere dei diritti che costituiscono il patrimonio militare sindacale. Sul fronte difesa ci sono delle necessità verso cui la politica sta intervenendo, cercando di soddisfarle. Io sono propenso ad avviare un'interlocuzione che so per certo essere proficua per il rapporto con le istituzioni e per molti cittadini di Nola che hanno intrapreso questa carriera o meglio questo lavoro, come detto prima, speciale".
Il vice presidente commissione parlamentare federalismo fiscale, responsabile nazionale dipartimenti Sud, On. Paolo Russo, ha affermato "Questo è un evento epocale perché nasce un sindacato che prova a rispondere a domande poste dalla società. L'approccio alla modernità di lavori militari passa tramite un vero e proprio sindacato. Più proposte di questo tipo, possono essere oggetto di confronto in un tavolo politico. Possiamo accogliere le esperienze militari, capire quali sono le loro esigenze dando così una moderna risposta ad una moderna rappresentanza sindacale. Sapremo trovare insieme una soluzione che migliori la vita di un lavoratore militare affinché si tuteli sempre più il nostro paese".
Chiaro e diretto il discorso dell'onorevole Carmine De Pascale: "Sono molto onorato di essere qui questa sera. Per quarantatre anni ho indossato anche il la divisa ma nonostante l'abbia tolta fisicamente, la porto sempre dentro e per questo mi sento di appoggiare il progetto sindacale di LRM. Io sono disponibile per qualsiasi cosa. Il mondo militare deve essere sostenuto, tutelato, deve avere non solo doveri ma anche diritti. Tutti devono meritare, come le vecchie generazioni, un sicuro per il futuro. Non esistono militari di seria A o di serie B, tutti mettiamo a repentaglio la nostra vita, tutti agiamo per la nostra nazione e per il bene comune. Tanti giovani che intraprendono questa carriera, hanno bisogno di sentirsi sicuri per sé stessi e per le loro famiglie. Anche se sono consigliere regionale, sono sempre vicino a questo mondo perché è ciò che sono stato, è ciò che sono nell'animo ed è ciò che oggi rappresenta mio figlio. Sono convinto e farò di tutto affinché anche la politica sostenga sempre l'ambito militare".
Giornalista Carla Caputo
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